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Ethereum e il passaggio al Proof of Stake: benefici e rischi

Impatto del nuovo sistema di validazione sulla criptovaluta e sui suoi investitori

Il 12 aprile, Ethereum ha comunicato la sua implementazione dell’aggiornamento Shanghai, che ha determinato un cambiamento radicale nell’approccio alla verifica delle transazioni e alla protezione della rete. Questa transizione è stata avviata nel 2020 con l’introduzione della Beacon Chain e successivamente completata lo scorso anno con l’implementazione de “The Merge”. In pratica, ciò ha significato che Ethereum ha abbandonato la tecnologia di mining basata sul Proof of Work, sostituendola con il Proof of Stake. In questo articolo esploreremo gli impatti del passaggio al PoS alla luce degli ultimi sviluppi, analizzeremo i suoi pro e contro e discuteremo il suo possibile impatto sull’industria delle criptovalute.

Per comprendere il significato del passaggio al Proof of Stake (PoS), è importante conoscere il funzionamento del Proof of Work (PoW), la tecnologia che ha guidato il mining di Ethereum fin dalla sua creazione. Nel PoW, i miner risolvono complessi problemi matematici per aggiungere nuovi blocchi alla blockchain di Ethereum e ricevere una ricompensa in ETH. Tuttavia, questo processo richiede molta energia elettrica e hardware specializzato, portando ad un aumento dei costi di mining e alle preoccupazioni sull’impatto ambientale. Il PoS elimina la necessità di risolvere complessi problemi matematici e richiede solo che gli utenti “vincolino” una certa quantità di ETH sulla rete per diventare validatori. I validatori, selezionati in base alla quantità di ETH vincolata, ricevono una ricompensa per la validazione di blocchi, rendendo il processo di mining meno costoso ed accessibile. Il passaggio al PoS offre molti vantaggi come la riduzione dei costi di mining, un aumento dell’efficienza energetica e una maggiore sicurezza della rete. Ci sono anche alcuni svantaggi, come il rischio di una possibile centralizzazione della rete in poche mani, poiché i validatori sono selezionati in base alla quantità di ETH vincolata. Inoltre, il passaggio al PoS richiede un grande sforzo di coordinamento e collaborazione tra sviluppatori, miner e utenti della rete. Con l’aggiornamento della Ethereum Blockchain, il processo di staking è diventato più attraente per le istituzioni finanziarie. Il passaggio da un sistema PoW a PoS fa riaccendere il dibattito sulla sostenibilità della pratica del mining, ancora alla base di Bitcoin.

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In linea con la crescente attenzione degli investitori e delle istituzioni finanziarie sulla sostenibilità ambientale e sociale, poiché il nuovo algoritmo di consenso richiede una quantità molto inferiore di energia elettrica rispetto al precedente Proof of Work.

Questo rende Ethereum più allettante per gli investitori ESG, che cercano opportunità di investimento che soddisfino criteri ambientali, sociali e di governance. Inoltre, il fatto che gli utenti che partecipano al processo di staking possano prelevare i loro asset consente agli investitori di avere maggiore flessibilità e controllo sui propri investimenti.

In sintesi, il passaggio di Ethereum dal Proof of Work al Proof of Stake rappresenta un cambiamento significativo per la criptovaluta e la sua blockchain. L’adozione del PoS ha il potenziale per rendere Ethereum più sostenibile dal punto di vista ambientale e più accessibile a un numero maggiore di utenti e investitori. Tuttavia, ci sono anche alcune preoccupazioni riguardo alla centralizzazione della rete e alla possibile vendita di ETH da parte degli staker. Nel complesso, è un passo importante per la criptovaluta e il suo futuro.